La mappa della coscienza
LIVELLI DI COSCIENZA DI HAWKINS
Nelle indagini radiestesiche, quando si vogliono misurare i livelli di consapevolezza umana, si usa spesso la mappa dei livelli di coscienza ideata dallo studioso David Hawkins.
Si tratta di uno strumento sofisticato ma al contempo di semplice utilizzo per prendere consapevolezza del proprio livello di coscienza e per poter progredire spiritualmente.
Il modello è descritto dal dottor David Hawkins nel suo libro “Power vs Force”. David Hawkins, sostiene che esistono due fattori che influenzano la coscienza umana “Power” (Energia) e “Force” (Forza).
Nella visione di Hawkins, la differenza principale fra le due è che l’Energia favorisce la vita e la Forza ostacola la vita.
A prima vista, potrebbe sembrare che l’energia e la forza siano due opposti, in realtà, la Forza è solo l’assenza dell’Energia, non il suo contrario.
L’oscurità non è l’opposto della luce, ma l’assenza della luce. La luce è l’unica cosa che esiste e può manifestarsi in un’infinità di gradazioni
Partendo da questi presupposti, il dr. Hawkins ha elaborato una scala che identifica 17 livelli di coscienza, attribuendo a ciascuno di essi un numero logaritmico da 0 a 1000.
I numeri rappresentano la quantità di Energia disponibile nei vari stadi di coscienza, che determina la percezione della presenza o dell’assenza dell’Amore/Dio che viene riflessa nella propria vita.
I livelli dallo 0 al 200 sono contrari alla vita e sono legati alla semplice sopravvivenza. Al di sopra del livello 200, gli stati di coscienza sono favorevoli alla vita e permettono la massima espressione umana. Il livello, rappresentato dal coraggio, è il livello che sancisce il passaggio dalla forza all’energia. Tutti i livelli precedenti al coraggio creano Forza, mentre, i livelli successivi al coraggio creano Energia.
LIVELLI DI COSCIENZA DI HAWKINS
Di seguito i primi livelli della scala di Hawkins, con accanto il valore di riferimento:
Vergogna (20). Il primo livello di coscienza è quello più vicino alla morte. L’emozione caratteristica della vergogna è l’umiliazione. In alcuni casi, la pressione che deriva dalla paura del giudizio negativo altrui porta l’individuo a smettere di prendersi cura di sé o, addirittura, a scegliere consapevolmente di porre fine alla propria vita. Le persone che si trovano in questo livello di coscienza, spesso, sono state derise dalla comunità di cui fanno parte. Alcuni dei pensieri caratteristici della vergogna sono “c’è qualcosa di sbagliato in me”; “sono ripugnante”; “sono inutile”; “sono un buono a nulla”; “non mi merito di essere amato”.
Colpa (30). Nella colpa c’è un maggior grado di energia rispetto alla vergogna, ma l’individuo che si trova in questo livello di coscienza potrebbe avere sempre tendenze suicide e autolesioniste, di autopunizione e autocondanna. Mentre la vergogna riguarda l’intero essere e si basa su un senso totalizzante di non valere nulla, la colpa è lievemente più specifica e leggermente meno distruttiva. La vita viene percepita unicamente come una fonte di sofferenza che deve essere annientata a qualunque costo. A causa di questa visione negativa della realtà, Dio viene percepito come il nemico dell’uomo.
Apatia (50). Nell’apatia l’individuo è privo di qualunque motivazione, forza di volontà e soprattutto è senza speranza. È rassegnato alla propria condizione miserabile e si sente completamente intrappolato e senza via di uscita. Vive alla mercé di uno stato di desolazione e disperazione. Alcuni senzatetto versano in questa condizione. L’apatia è lo stato dell’angoscia e della mancanza di speranza in un futuro migliore. Alcuni dei pensieri caratteristici dell’apatia sono: “non posso”; “i miei sforzi sono inutili”; “è impossibile”; “è troppo tardi”; “sono troppo vecchio”; “sono troppo giovane”; “ho già perso”. Pensieri del genere danno vita alla convinzione che non esista nessuna possibilità di migliorare la propria situazione e, di conseguenza, all’inazione.
Afflizione (75). In questo livello di coscienza nasce un minimo di speranza, ma a dominare è il rimorso. Una persona in tale stato tende a rimuginare continuamente sul proprio passato da vittima, sulle proprie perdite e miserie. È in uno stato di cupa depressione e inconsolabile tristezza e sconforto. Il dio dell’afflizione è un dio insensibile alle difficoltà dell’uomo.
Paura (100). A questo livello c’è un grado molto maggiore di vitalità. Infatti, una persona dominata dalla paura è proiettata verso il futuro ed è molto più speranzosa. Le sue azioni sono tese a proteggere sé stessa e a massimizzare le proprie chances di sopravvivenza. Ma la vita di una persona in questo stato è dominata da ansia, preoccupazioni tormentose, continua angoscia e immaginazione negativa. Purtroppo, molte azioni della massa provengono da questo stato e la paura è alla base delle scelte di troppe persone. Un individuo in questo stato si sente continuamente minacciato ed è focalizzato costantemente sulla propria sicurezza e incolumità.
Desiderio (125). Il desiderio si manifesta attraverso la voglia di raggiungere grandi obiettivi e di accumulare beni materiali, nella convinzione che una volta ottenuto l’oggetto dei propri desideri si potrà finalmente essere felici. Le principali forme di desiderio sono la notorietà, il prestigio, la ricchezza e il potere. Il desiderio si trova in basso nella mappa della coscienza perché contiene ancora in sé il germe della paura. Infatti, quando vogliamo ardentemente qualcosa il nostro stato d’animo interiore è instabile. I pensieri che intratteniamo causano insoddisfazione, impazienza, inquietudine, dubbi e ansia. Il desiderio può facilmente sfociare nell’ossessione, nella compulsione e nella dipendenza. Infatti, il desiderio è di per sé insaziabile. La soddisfazione per un desiderio realizzato è immediatamente rimpiazzata dall’insoddisfazione per un ulteriore desiderio non ancora materializzato. Questo processo causa frustrazione che, con il passare del tempo, sfocia nella rabbia.
Rabbia (150). A questo livello l’energia aumenta notevolmente, ma tende a rivolgersi distruttivamente verso l’esterno. La rabbia porta all’odio e al rancore, alimenta guerre, conflitti e tensioni, vendette e un senso di ribellione e giustizialismo. A partire dalla rabbia sono nate nel corso della storia numerose rivolte, con effetti in parte positivi, ma in generale l’ira tende ad essere poco costruttiva. Essa però tende ad essere seducente per molti poiché contiene il succo della vendetta, il piacere dell’ingiustizia e del vittimismo giustizialista e, non da ultimo, il “nettare” della lamentela, a cui è davvero difficile rinunciare.
Orgoglio (175). Una persona orgogliosa si prende maledettamente sul serio. Trae piacere dalle proprie qualità, ma allo stesso tempo non riconosce di poter sbagliare, avere punti deboli o di essere criticato. Infatti, è un individuo profondamente insicuro e dipendente dall’approvazione altrui e bisognoso di gratificazioni esterne. Il fatto che doni un falso senso di compiacimento e una falsa sicurezza lo rende però seducente e rinunciarvi non è affatto semplice.
I livelli di coscienza favorevoli alla vita:
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Coraggio (200). Il campo energetico del coraggio è molto importante perché demarca la linea di confine fra la forza e l’energia. Tutti i livelli di consapevolezza che precedono il coraggio ostacolano la vita, il coraggio è neutrale, mentre i livelli di consapevolezza successivi al coraggio favoriscono la vita. A differenza dei livelli precedenti, attraverso il coraggio è possibile affrontare le difficoltà della vita in modo adeguato. I problemi non sono più ostacoli insormontabili, ma sfide da superare, il futuro diventa influenzabile grazie alle proprie azioni perché il mondo offre possibilità illimitate. Nel coraggio, la paura e l’ansia non paralizzano più l’individuo.
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Neutralità (250). Una persona in questo stato vive secondo il “vivi e lascia vivere”. È in linea di massima indifferente rispetto a ciò che accade nel mondo e ciò li consente di non prendere la vita troppo sul serio.
In questo modo rimane abbastanza centrata, ma allo stesso tempo le manca la forza per costruire una vita piena e soddisfacente. La neutralità è libera dal pregiudizio, comprende che la realtà è composta da infiniti punti di vista, è flessibile e pronta a cambiare idea. Inoltre, permette di mantenere il proprio stato emozionale positivo, nonostante le proprie azioni non diano i risultati sperati. Un esito negativo non viene percepito come un fallimento e non causa frustrazione. Un individuo nel campo energetico della neutralità che non viene assunto dopo un colloquio di lavoro è in grado di mantenere il suo livello di felicità invariato, perché sa di essere in grado di trovare un altro impiego altrettanto remunerativo. Infatti, la neutralità non si considera più una vittima delle proprie circostanze, e, perciò, costituisce la base della fiducia in sé stessi e della fiducia nelle proprie capacità.
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Buona volontà (310). In questo stato un individuo riesce a convertire le proprie potenzialità, i propri sogni e desideri i progetti concreti. È animato da un genuino desiderio di adempiere a una missione, è entusiasta e volenteroso. Si focalizza sul positivo ed è spinto da una forza costruttiva e generatrice. La buona volontà implica la creazione del positivo, diventa possibile raggiungere il successo nei vari aspetti della vita. La buona volontà contribuisce alla crescita e al miglioramento della società, a differenza della neutralità, è entusiasta e attivamente produttiva. L’immagine perfetta della buona volontà è costituita dalle persone che, dopo un disastro naturale, iniziano subito a ricostruire ciò che è andato perso.
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Accettazione (350). La caratteristica principale dell’accettazione è la comprensione che l’individuo ha la possibilità di controllare il proprio stato di felicità, nonostante gli eventi negativi della vita. Nessuna situazione esterna ha la capacità di influenzare la propria felicità, l’amore non viene donato oppure sottratto da qualcuno, piuttosto viene generato dal proprio stato di consapevolezza interiore. L’accettazione non è passività, la passività è un sintomo dell’apatia. L’accettazione dà vita alla calma, all’equilibrio e all’equanimità. L’accettazione non è interessata a determinare chi ha ragione o torto, piuttosto si concentra a trovare soluzioni adeguate per risolvere i problemi che deve affrontare. Le difficoltà diventano opportunità.
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Razionalità (400). È il livello dei grandi filosofi e scienziati. Essa contribuisce al progresso disinteressato dell’umanità. È la qualità più elevata che può essere raggiunta dalla sola mente. La ragione è anche la vittoria della parte superiore dell’uomo sulle passioni e sull’animalità, e consente dunque di elaborare sistemi per il bene del mondo senza la brama di ottenere vantaggi personali. La società odierna tende a non avanzare oltre questo livello. Paradossalmente, infatti, la ragione costituisce uno dei maggiori ostacoli al raggiungimento dei campi energetici successivi, i quali non possono essere dimostrati in maniera simbolica, ma possono solo essere conosciuti direttamente attraverso il cuore. A causa dell’incapacità di ammettere i limiti della ragione, David Hawkins sostiene che solamente il 4% della popolazione è in grado di accedere ai livelli successivi.
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Ora passiamo ai livelli più elevati della scala di Hawkins:
Amore (500). Si tratta dell’amore incondizionato, immutabile e permanente. L’amore è costante perché la sua fonte, all’interno della persona che ama, non è dipendente da condizioni esterne. L’amore è uno stato dell’essere. È un modo di relazionarsi al mondo che comprende il perdono, il sostegno e la compassione. L’amore non è intellettuale e non nasce dalla mente. L’amore nasce dal cuore. L’amore ha la capacità di sollevare gli altri e di raggiungere grandi traguardi grazie alla purezza delle sue motivazioni.” Il campo di energia dell’Amore non ha a che fare con il desiderio, l’attaccamento, la possessività, il controllo, la gelosia e la dipendenza, in altre parole, con il sentimentalismo che il mondo comunemente definisce amore. Infatti, una relazione basata sulla dipendenza è, in realtà, una relazione basata sulla paura, sui livelli di coscienza precedenti al coraggio. A questo livello inizia a essere sperimentata una gioia che non è di questo mondo e si vivono emozioni superiori, dalla compassione alla gratitudine.
Gioia (540). A questo livello il grado di connessione con il divino aumenta notevolmente, tutto accade senza sforzo e si vive in uno stato di perenne gioia ineffabile.
Pace (600). La pace è un livello davvero alto, nel quale l’Io individuale tende a scomparire e a essere assorbito nel tutto. La meraviglia e la perfezione del mondo sono percepiti in modo sempre più pervasivo.
Illuminazione (700-1000). È il livello dei grandi maestri spirituali, nel quale si diventa tutt’uno con il divino. In questo stato si sperimenta una beatitudine paradisiaca e le cose di questo mondo diventano completamente irrilevanti. Si vive in perenne connessione con l’Universo e colmi di amore, gioia e pace.
(Tratto dal libro "Potere e Forza" di David Hawkins)